mercoledì 23 settembre 2015

Samuel Marolla - Luna Coyote






    Un viaggiatore, vestito con un poncho consunto, un cappello grigio di polvere e in sella ad un enorme cavallo nero, segue la sua pista di sangue cercando informazioni su Dirk Blackfull. Ognuna di queste indica Santa Ana, California.
Una pista di sangue ma anche di puttane, ubriachi, bifolchi e cinesi capaci di vender anche l'aria e la polvere. Polvere rossa che aleggia dappertutto, capace di rivestire pure le pareti dell'intestino. Una pista di sangue per trovare finalmente Blackfull e farsi liberare da una maledizione immortale e fedele.
Samuel Marolla, in Luna Coyote, dipinge un West tinto con il rosso del Santa Ana e del sangue, ma l'odore è quello del letame equino e dello zolfo dell'inferno. Maledizioni messicane che scavano la pietra con una intensità e una persistenza da trasformare i canyon in rigidi budelli collegati all'inferno. Ma il vero inferno è quello che si aggira per la California contorcendosi e urlando come un'orgia di Furie e Baccanti in una caccia all'uomo che si trasforma in una lotta tra spiriti tribali.



Recensione apparsa precedentemente sul blog Beati Lotofagi.




2 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

Prima o poi mi deciderò a leggerlo! :-P

Ivano Satos ha detto...

"Luna Coyote" è un bellissima opera weird western. Samuel Marolla è geniale. Io sono in educata attesa del secondo volume de "Il Club degli Hashishins" ;)