domenica 9 agosto 2015

"Un dollaro bucato" di Giorgio Ferroni






     In un forte unionista viene concesso il mozzato onore delle armi ad alcuni soldati sudisti. Dopo una goliardica prova di mira finalizzata a umiliare i nordisti, i confederati fratelli O'Hara, Gary (Giuliano Gemma) e Phil (Nazzareno Zamperla), si separano.
 Gary raggiunge la casa di famiglia dove vive la moglie Judy (Ida Galli). Poco dopo decide di abbandonare la casa per cercare fortuna. Lascia a Judy i soldi affidatigli da Phil, ma tiene per lui solo un dollaro, "il primo di un milione".
 Raggiunta Yellowstone, Gary si scontra con l'ostilità dei suoi cittadini. Riesce ad impressionare McCory (Pierre Cressoy) dopo aver picchiato tre dei suoi uomini, oltre a vincere un duello senza mettere mano alla pistola. Il ricco uomo d'affari lo assume per prendere in consegna il bandito Black J, capo di una banda di sudisti che imperversa nella zona. Il fine in realtà è quello di indurre Black J a uccidere Gary, che si presenterà disarmato, in tal modo gli uomini di McCory avranno il dovere di sparare all'assassino.
 Black J in realtà è Phil, che riconosce Gary solo dopo avergli sparato. Phil viene immediatamente trivellato dai colpi degli uomini di McCory. Gary, creduto ormai morto, si salva in realtà grazie al dollaro d'argento conservato in tasca, ma anche grazie a due coniugi sudisti.
 Gary, libero di muoversi indisturbato, ben presto scopre che McCory è il capo di quella banda di sudisti che costringe i proprietari terrieri a cedere per pochi soldi i propri terreni, acquistati poi dallo stesso McCory.





 Giorgio Ferroni crea uno degli spaghetti western più all'americana. L'ombra della Guerra Civile incombe su tutta la storia, rappresentando quasi un'espiazione per il sangue dei vinti. Operazione scevra da qualsiasi forma di revisionismo, come invece accade per il nostro passato vittima di un revisionismo storico che sembra il frutto di una irrazionale crisi adolescenziale sbocciata in tarda età...




 L'infiltrarsi in un gruppo di criminali, al fine di compiere una vendetta purificatoria, è un elemento classico del western, e verra fatto proprio dagli spaghetti western. Ferroni guarda però maggiormente al western classico e, per certi aspetti, anticipa quella tempratura che caratterizzerà il gioco del "Nevada Smith" di Henry Hathaway. Il lavoro di cesellaggio, attuato da Gary, è infatti focalizzato soprattutto sulla propria emotività. Il saper attendere, quasi in maniera masochistica, il momento adeguato per far riemergere l'odio e la sete di sangue. Il sapere già, consapevolezza che si distingue dalla ricerca della verità, conferisce un ulteriore macigno emotivo nel percorso di mimetizzazione.
 Ferroni, su soggetto di  Giorgio Stegani, dirige Giuliano Gemma in una delle sue interpretazioni migliori. Stesso dicasi per il regista che riesce a fondere gli elementi tipici e caratterizzanti dei due filoni western.




2 commenti:

Lucius Etruscus ha detto...

Questo mi manca e sembra ghiottissimo: devo provvedere ;-)

Ivano Satos ha detto...

Giuliano Gemma è magnifico in quest'opera di Ferroni che unisce il western italico a quello americano