lunedì 24 agosto 2015

Brad Barron - "TERRA PERDUTA" n°03






     Brad Barron è una serie bonelliana nata dal desiderio di onorare la fantascienza degli anni '50, quella fantascienza il cui sguardo era volto al cielo e in attesa  paranoica di un invasione aliena, già avvenuta comunque per il senatore McCarthy... La serie è frutto anche dall'autodeterminazione a guarire dalla sindrome della "Series Ainterruptus".  La sua durata viene infatti fissata a diciotto albi mensili, a cui si aggiungeranno quattro numeri speciali.
 La Bonelli, consapevole della crisi dell'editoria, decise quindi di creare dei numeri agili che potevano anche essere letti in autonomia, fornendo quindi i punti essenziali della storia nelle pagina introduttiva di ogni numero.




 L'intera serie può essere vista come un omaggio alle riviste pulp, lo stesso Brad Barron è ricalcato sull'eroe di queste storie. Storie i cui generi si fondono e si legano. Non ci sarà solo la fantascienza in questa serie, vivremo infatti incursioni nell'horror, nell'hard boiled e nel western.
 Proprio al genere western sono dedicati molti volumi della serie, ad ognuno di essi dedicheremo una recensione. Oggi parleremo del  n°03 intitolato "Terra Perduta" e pubblicato nel luglio del 2005.  Il soggetto e la sceneggiatura sono di Tito Faraci, i disegni di Giancarlo Caracuzzo.
 Brad Barron è sulla strada per il Kentucky, ma il desiderio di far il pieno allo stomaco e al serbatoio lo portano alla cittadina di Mood River. Qual'è la capacita tipica di un eroe? Quella di ficcarsi nei guai naturalmente, altrimenti come si può dimostrare la propria natura altruistica. Ecco cosa si presenta ai suoi occhi...



ecco ciò che ne resta...



 Il nostro eroe viene invitato dalla milf mamma del ragazzino a prendere un caffè caldo. I due adulti instaurano immediatamente un intimità ormai dimenticata. Entrambi infatti cominciano a parlare delle loro tragedie. Marito morto, moglie e figlia scomparse, rapimenti ed esperimenti alieni, ecc. Brad scopre ben presto che i Morb, questo il nome degli alieni invasori, non sono l'unico problema di Ellen McCloud e di suo figlio Tommy.




 Questi due trogloditi aspirano infatti alle grazie di Ellen, per loro un rifiuto non è ammissibile. Barron dovrà proteggere quella famiglia che lo ha ospitato con fiducia e affetto, contemporaneamente però dovrà tenere conto di quel terreno selvaggio in cui ad essere allevati non sono solo vitelli e buoi. In una campagna in cui la flora e la fauna sono impazziti, anche l'agraria diviene una scienza estremamente sperimentale, e i cowboy non calzano sempre stivali e speroni...
In questo omaggio al "Cavaliere della valle solitaria", la famiglia è al centro di tutta la storia, con i suoi legami e i suoi complessi. Barron, che ancora vive dentro di se il vortice della perdita e della speranza, cercherà in tutti i modi di non corrompere i suoi principi e di salvare gli affetti altrui, nonostante la deriva che avrà questa sporca faccenda!






3 commenti:

Unknown ha detto...

In effetti il personaggio mi ricorda un pò il Tom Strong di Alan Moore, ma solo per l'idea di omaggiare gli eroi Pulp. Il paragone con il fondamentale "Cavaliere della valle solitaria" ci sta tutto ;-) Cheers!

Lucius Etruscus ha detto...

Ammazza che chicca che hai stanato! Giuro che mai avrei immaginato che quella serie avesse elementi Weird Western: sei un vulcano ^_^

Ivano Satos ha detto...

Grazie mille ragazzi! E' una serie che ho letto con piacere alcuni anni fa. A essere sinceri mi ricordavo solo un episodio weird western. Cercandolo ho notato che erano ben tre. Un bel fumetto puro e semplice. Da leggere sotto le coperte con una torcia e fingere di essere dei ragazzi degli anni '50. Anche se forse, alla nostra età, potremmo rischiare una leggera dispnea ;)